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Channel: Puce 72 » iWatch
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avremmo voluto dire di più…

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    992014_apple…e anch’io vorrei dire di più. L’invito per l’evento Apple programmato tra una settimana è quanto di più ambiguo mi sia capitato di vedere negli ultimi anni, anche perché Apple (nonostante le fughe di notizie del primo periodo in cui era in carica Cook) è diventata sempre più riservata, a parte quelle poche indiscrezioni che non blocca perché sa che potrebbero farle comodo.

    Tornando all’invito, analizzando quelli degli eventi precedenti abbiamo sempre trovato qualche indizio più o meno nascosto per fare qualche ipotesi, mentre l’invito di questa volta è grigio, col solo simbolo della mela, apparentemente insignificante, con una semplice frase messa lì a risvegliare la curiosità verso un marchio che sembra quasi nascondersi, tanto è lunga e silenziosa l’attesa di ogni evento.

    Molti vedono nei due 9, dei 6 rovesciati, come ad indicare che verranno presentati due modelli di iPhone 6, cosa molto plausibile, quasi scontata se diamo retta a quello che già sappiamo (o crediamo di sapere): non so se la data del nove settembre sia stata scelta proprio per realizzare questa coincidenza della grafica, ma certo è che anche senza questo artificio l’annuncio del(i) nuovo(i) iPhone è roba scontata, tanto scontata che l’unica sorpresa che potrebbe fare Apple potrebbe essere quella di non presentarli…

    Al di là di questo, cosa si nasconde dietro la frase “wish we could say more“? Al di là del tentativo di risvegliare la curiosità di utenti, consumatori e media, lascia intuire che potrebbe esserci qualcosa di più, e quel qualcosa in più è suggerito, nel “grigiore” della grafica dell’invito, da quella linea che parte dalla punta della foglia.

    Non ho letto molti commenti in rete ultimamente (non perché non ce ne siano, ma perché il tempo è diventato un tiranno sempre più autoritario) e probabilmente non sarò il primo a dirlo, ma quel segmento di linea retta che continuo ad osservare sulla sinistra dello schermo mentre scrivo queste righe, mi ricorda tanto la lancetta di un orologio.

    Siamo dunque arrivati al momento del tanto discusso iWatch? Come al solito, quando si parla di Apple nulla è certo (o quasi) fino alla sera della presentazione, ma credo che il momento sia davvero arrivato e anche il colore “neutro” dell’invito potrebbe essere un indizio sui materiali utilizzati da Apple, un tentativo di distogliere l’attenzione principale dai colori accesi della nuova versione di iOS che troveremo sul nuovo iPhone per portarla su un altro oggetto, presumibilmente in metallo (liquid metal?) forse col vetro in zaffiro, forse quadrato e con uno sfondo simile a quello di questa grafica.

    Quel che è certo è che quando arriverà l’iWatch (che sia tra una settimana o tra qualche mese), non saranno certo questi particolari a decretarne o meno il successo: certo, saranno importanti anche loro, così come è importante ogni dettaglio in ogni cosa che realizza Apple (il che non significa che faccia sempre la scelta giusta…) ma lo smartwatch di Cupertino dovrà distinguersi da tutti gli altri contendenti di questo mercato sempre più affollato offrendo funzionalità uniche, o quantomeno un sistema unico di integrazione con il resto del proprio ecosistema di dispositivi.

    Qualcuno vede nell’iWatch una sorta di appuntamento decisivo nella storia di Apple, il primo prodotto veramente nuovo dell’era post-Jobs (anche se possiamo immaginare che si tratti di un’idea alla quale lo stesso Jobs ha lavorato nelle sue fasi iniziali). In un mercato delicato in cui nessuno ha ancora trovato una vera strada capace di rendere questo oggetto “unico” e “desiderabile” dai consumatori (personalmente ho giochicchiato un po’ con vari modelli, incluso il Galaxy Gear, senza trovare alcunché di veramente interessante) Apple potrebbe segnare nuovamente un punto di svolta nella concezione di un oggetto… oppure potrebbe tracciare una linea di separazione tra numerosi anni di successo e l’inizio di un declino.

    Personalmente non sarei così drastico… non la vedo come “ultima spiaggia”, ma sicuramente ci troveremo di fronte al primo vero esempio delle capacità ideative dei nuovi vertici di Apple e di cosa potremo aspettarci dalla mela in futuro: ci risentiamo tra una settimana per provare tirare le somme.


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